INSTABILITÀ ROTULEA

Cause, sintomi, diagnosi e trattamento

L’instabilità rotulea consiste in un malallineamento dell’articolazione del ginocchio oppure in una displasia a carico della rotula, che diventa quindi instabile. L’insorgere di questa predisposizione della rotula a fuoriuscire dal suo percorso naturale, porta al rischio della sua lussazione completa o parziale (sub-lussazione). A far lussare la rotula può essere sufficiente un trauma diretto non grave, come una banale caduta.

Nel caso di mal allineamento dell’apparato estensore del ginocchio, la causa scatenante può essere addirittura la brusca contrazione del quadricipite.

A cosa serve la rotula

Il ginocchio è composto da femore, tibia e rotula. Tutti insieme formano come una sorta di lunga leva, con grande libertà articolare in flessione ed estensione, minima in rotazione esterna-interna e millimetrica in traslazione laterale e antero-posteriore. L’articolazione di ginocchio è inoltre composta dai menischi, dalla capsula articolare e dai legamenti che controllano e rendono stabile ogni movimento del ginocchio.

La rotula ha una funzione molto importante: incrementare la forza (creando una leva più favorevole) del quadricipite consentendogli di estendere la gamba.

Quando si flette o si estende il ginocchio, la rotula scorre in una sorta di “solco” compreso tra i due condili femorali. In condizioni normali tutto avviene in modo fluido e indolore, con un attrito minimo. Nel momento in cui invece subentra l’instabilità di rotula, i movimenti di ginocchio possono risultare parzialmente deviati o spostati esternamente rispetto alla sua sede naturale.

La causa dell’instabilità rotulea è frequentemente costituzionale per un più o meno grave difetto articolare ed è spesso bilaterale. Può colpire anche alcune categorie di sportivi come saltatori e soggetti impegnati negli sport di contatto dove la lussazione viene determinata da un trauma diretto, tangenziale alla rotula.

Questa patologia colpisce soprattutto i giovani, con una maggiore incidenza nelle donne. Generalmente si manifesta durante un’età compresa tra i 14 ed i 17 anni, mentre è più raro che si verifichi al di sopra dei 25 anni.

I sintomi sono generalmente ben riconoscibili e variano a seconda che si parli di instabilità oppure di vera e propria lussazione. L’instabilità viene avvertita come una sensazione di debolezza articolare generale, accompagnata talvolta da episodi di cedimento

La lussazione rotulea è caratterizzata invece da una sensazione e da un rumore tipici, come se si verificasse una lacerazione e uno strappo. Generalmente la lussazione si riduce spontaneamente, grazie al meccanismo di estensione dell’articolazione del ginocchio.

In caso di lesione acuta il ginocchio si presenta esteso, molto gonfio e dolente. Si ha molta difficoltà a flettere l’articolazione a causa dello spasmo muscolare a livello del quadricipite. Quando si verifica una lussazione rotulea, contestualmente possono venire coinvolti anche il legamento collaterale mediale e/o il legamento crociato anteriore.

Per una corretta diagnosi di instabilità rotulea è innanzitutto necessario un approfondito esame clinico specialistico, fondamentale per inquadrare la patologia e valutare le condizioni di tutto l’arto inferiore.

La radiografia standard (RX) e la risonanza magnetica (RMN) possono integrare la valutazione clinica, permettendo di valutare la possibile presenza di corpi mobili intra-articolari e/o fratture osteocondrali. Utili sono le radiografie assiali di rotula a diversi gradi di flessione che permettono di valutare come scorre la rotula durante il movimento del ginocchio.

Infine, è importante monitorare anche la condizione cartilaginea dell’articolazione femoro-rotulea, in quanto il trauma della lussazione può creare un distacco osteo condrale e un’usura precoce della cartilagine.

Il trattamento di tipo conservativo prevede che l’arto venga immobilizzato per circa due settimane con un tutore elastico, con una spinta della rotula da laterale a mediale, che contrasti la tendenza della rotula a spostarsi esternamente. Il recupero dell’articolarità è precoce.

Acutamente, in caso di lussazione rotulea, sono indicate l’applicazione di ghiaccio, la compressione, l’immobilizzazione, il riposo e l’elevazione dell’arto secondo il protocollo RICE (Rest-Ice-Compression-Elevation)

La fisiochinesiterapia è essenzialmente incentrata sul ristabilimento del tono muscolare del vasto mediale.

Il ritorno all’attività sportiva generalmente può avvenire dopo circa 8 settimane dal trauma dopo il 1° episodio lussazione.

Nel caso di lussazioni recidivanti di rotula si rende necessaria la correzione chirurgica del difetto.  Le operazioni sono differenti di caso in caso e variano dal tipo di difetto che ha portato alla lussazione. Quello che eseguo più spesso è la trasposizione mediale del tendine rotuleo: si “stacca” il tendine rotuleo dalla tibia e lo si “riattacca” nella posizione più corretta affinché la rotula torni a scorrere normalmente. Nei casi più complessi si può ricorrere a un particolare intervento di trocleoplastica che però è nettamente più invasivo e pesante per il paziente e si rende necessario in casi davvero rari ed estremi.

L’operazione per correggere la lussazione recidivante di rotula è uno dei pochi interventi che può essere preventivo in ortopedia.

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