PROTESI DI GINOCCHIO
Indicazioni all’intervento e risultati ottenibili
L’intervento chirurgico di posizionamento di una protesi di ginocchio viene eseguito principalmente per il trattamento dell’artrosi (gonartrosi). In genere, l’impianto di protesi viene preso in considerazione quando il trattamento conservativo, cioè le terapie fisioterapiche, i farmaci o altri trattamenti non chirurgici, non è più sufficiente contro il dolore o quando il processo degenerativo dell’articolazione è in fase troppo avanzata.
L’intervento può essere praticato con successo anche in pazienti anziani con più di 80 anni, con ottimi risultati funzionali e scomparsa del dolore causato dall’artrosi. Anche nei pazienti anziani, in genere, il periodo di recupero è piuttosto breve e, in alcuni casi, è possibile tornare a guidare la macchina già dopo 30-40 giorni dall’intervento.
Quando è necessario ricorrere alla protesi di ginocchio?
L’artrosi di ginocchio è una malattia degenerativa articolare che danneggia la cartilagine fino alla sua totale scomparsa. Il consumo della cartilagine – un tessuto speciale che ricopre l’osso nell’articolazione e che ha un ruolo fondamentale per lo scorrimento fluido e indolore della stessa – porta a un aumento dell’attrito tra i capi articolari (componente femorale e quella tibiale) e, nei casi di artrosi più avanzata, anche all’usura dell’osso. In pazienti con artrosi in fase avanzata, l’intervento di protesi è l’unica soluzione possibile per risolvere il dolore tipico, che può essere fortemente invalidante.
Oltre all’artrosi come fisiologico processo degenerativo legato all’età, il ginocchio può essere colpito anche da artrosi post-traumatica causata da fratture e lesioni capsulo-legamentose e da malattie reumatologiche; anche in questi casi l’opzione terapeutica finale è la protesi.
La protesi di ginocchio deve essere eseguita, in particolare, su ginocchia dove la geometria articolare è decisamente alterata con una invalidità evidente: in questa situazione il risultato dell’intervento sarà assolutamente soddisfacente. Quindi anche per il ginocchio vale lo stesso discorso della protesi all’anca: vale la pena rimandare sempre il più possibile l’intervento, compatibilmente con il mantenimento di una buona qualità di vita. La protesi deve rappresentare la scelta finale e irreversibile. Così facendo si riduce anche la probabilità di doversi sottoporre a interventi di revisione della protesi (leggi sotto).
Quali risultati posso aspettarmi?
Negli ultimi 20 anni i risultati clinici degli interventi di protesi di ginocchio hanno riportato il 90-95% di successo. Si considera buono il risultato quando il paziente sottoposto a intervento di protesi di ginocchio riesce a eseguire un movimento pressoché normale, con scarsa o nulla sintomatologia dolorosa. A 10 anni dall’impianto, 9 protesi impiantate su 10 si trovano ancora in ottime condizioni.
Cos’è l’intervento di revisione della protesi di ginocchio
In alcuni casi, dopo l’impianto di una protesi di ginocchio, può rendersi necessario un intervento di revisione della protesi a causa dell’usura a cui è sottoposta, specie nelle persone che conducono una vita attiva. L’intervento consiste nella sostituzione della protesi usurata con una nuova.
Le protesi di ginocchio utilizzate negli interventi di revisione sono diverse da quelle impiegate per un primo impianto: oltre ad ancorarsi mediante il cemento, utilizzano degli steli e dei fittoni più lunghi che fissano la protesi al canale midollare di femore e tibia – generalmente ben conservato – dato che l’osso a cui si attaccava la prima protesi è solitamente rovinato e non sufficientemente resistente per accogliere le componenti protesiche. Sono interventi spesso molto impegnativi che devono essere eseguiti da ortopedici con una grande esperienza sulle spalle.