DISTORSIONE DI CAVIGLIA
La ripresa dello sport
La ripresa dello sport dopo distorsione di caviglia
Il trauma distorsivo di caviglia più frequente nello sportivo è quello in inversione o supinazione (cioè col piede che va verso l’interno). In questi traumi, in base alla gravità, si possono danneggiare i legamenti della caviglia, in particolare quelli del compartimento esterno che sono i legamenti peroneo-astragalico anteriore, peroneo-astragalico posteriore e il peroneo-calcaneale. Talvolta con questo meccanismo traumatico si può lesionare anche un legamento del comparto mediale (=interno) cioè il legamento deltoideo. La lesione legamentosa può andare da un semplice stiramento a una completa rottura.
In seguito al trauma è quasi sempre opportuno eseguire una radiografia per assicurarsi che non siano presenti delle piccole fratture. Bisogna quindi applicare il protocollo PRICE:
- Protection: fornire un supporto per la stabilità articolare che impedisca la recidiva di trauma su una articolazione già indebolita
- Rest: tenere l’arto a riposo. Aiutarsi con stampelle
- Ice: applicare subito del ghiaccio che, causando vasocostrizione, previene un eccessivo gonfiore
- Compression: mediante un bendaggio elastico si esegue una compressione che previene l’eccessivo stravaso ematico
- Elevation: tenere la caviglia alta il più a lungo possibile. Per questioni di forza di gravità, previene ancora una volta, l’eccessivo versamento di sangue.
Per i primi due tre giorni ghiaccio, elevazione e fasciatura compressiva. Il ghiaccio dovrebbe essere applicato quindici-venti minuti, per quattro volte al giorno. Nei primi giorni può essere utile anche l’associazione di farmaci anti-infiammatori.
Una volta che la sintomatologia acuta regredisce, s’inizia immediatamente un programma riabilitativo.
La riabilitazione precoce è sicuramente la chiave per una ripresa con scarsi o assenti fastidi.
Questa consiste in movimenti progressivi della caviglia, per evitare rigidità o persistenza del gonfiore. Più la si tiene immobilizzata, più il sangue rimane fermo nella zona e creerà una grossa cicatrice fibrotica sottocutanea che sarà inevitabilmente causa di fastidio, oltre che antiestetica. Utili quindi anche massaggi della zona traumatizzata. Per la ripresa del carico bisogna essere più cauti e valutare caso per caso in base alla stabilità articolare e alla gravità della lesione.
Riabilitazione successiva:
Si iniziano a praticare esercizi di potenziamento muscolare dei muscoli peroneali e la ginnastica propriocettiva. Ho scelto appositamente questa immagine della BOSU-Ball perché iniziare al più presto possibile gli esercizi di propriocezione (con bosu-ball ma anche di altri tipi) è cruciale per poter tornare a ricevere dalla caviglia le stesse sensazioni che si avevano prima del trauma. Ecco perché è importante puntare su un bravo fisioterapista.
Prima di tornare all’attività sportiva si dovrebbe essere in grado di correre e fare uno sprint in linea retta con facilità, così come fare figure ad otto o cambi di direzione senza avvertire alcun dolore
Per la prevenzione può essere utile invece il bendaggio funzionale.
Viene utilizzato molto spesso in differenti discipline sportive in quanto permette:
- dopo lesioni capsulo legamentose, una ripresa dell’attività sportiva più rapida
- in condizioni di instabilità cronica dell’articolazione, l’effettiva pratica dell’attività sportiva stessa
- negli sport caratterizzati da intense sollecitazioni alle caviglie, un’efficace prevenzione delle lesioni.
Con il bendaggio funzionale si dà stabilità all’articolazione senza ostacolare la circolazione sanguigna, impedendo le lesioni in trazione, soprattutto a carico del legamento collaterale laterale, il più frequentemente danneggiato e assicurando, comunque, un’azione preventiva per tutti possibili movimenti abnormi.