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Borsite trocanterica: cosa è e come si può curare

La borsite trocanterica è un’infiammazione a carico dell’anca molto diffusa tra le donne e gli atleti. Ecco come si può riconoscere e curare…

Hai mai sentito parlare di borsite trocanterica? Si tratta di un’infiammazione piuttosto diffusa e anche dolorosa che colpisce sia i pazienti adulti che quelli più giovani. È particolarmente diffusa tra le donne e tra chi pratica regolarmente sport e tra poco vedremo perché…

Prima però, vediamo come si può riconoscere questo disturbo.

Riconoscere la borsite trocanterica non è sempre facile

Spesso quando i pazienti avvertono un dolore alla parte laterale alta della coscia, temono che possa essere segno di un problema all’articolazione dell’anca. In realtà non è sempre così.

Anzi, spesso è più probabile che si tratti di borsite trocanterica, un problema infiammatorio della regione del trocantere, ovvero la parte più alta ed esterna del femore.

D’altra parte i dolori e fastidi in determinate parti del corpo si prestano spesso a fraintendimenti. Ad esempio, i pazienti generalmente non sono a conoscenza del fatto che le problematiche inerenti all’articolazione dell’anca causano un dolore tipicamente inguinale.

Un dolore all’inguine quindi può essere dipendente o da un inizio di artrosi (specie se il paziente ha più di 50 anni) altrimenti può dipendere da patologie meno gravi, come tendiniti dell’ileopsoas o pubalgie.

Il dolore nella regione del gluteo che invece il paziente tende ad attribuire all’anca, dipende più spesso dall’infiammazione di qualche muscolo come ad esempio il gluteo o il piriforme.

La regione trocanterica e le sue problematiche

Quando il dolore è laterale invece, è più spesso dipendente da problematiche della regione trocanterica. Il trocantere è una protuberanza ossea del femore nella sua parte più alta che dà inserzione a dei muscoli importanti per la mobilità dell’anca. La struttura anatomica è ben visibile nell’immagine qui sotto che illustra l’anatomia della regione del bacino.

 

Sul trocantere è presente una borsa, detta appunta borsa trocanterica.

Come le altre borse mucose del nostro organismo è una struttura dei tegumenti con funzione di cuscinetto e che permette lo scorrimento delle parti molli sui piani ossei sottostanti. Per diversi motivi questa borsa può infiammarsi e dare origine a dolore. La causa è spesso ignota, ma spesso può dipendere da un sovraccarico quotidiano come quello che può avvenire nei soggetti che praticano regolarmente sport a livello agonistico.

Si tratta di un disturbo molto più frequente nelle donne per via della conformazione del bacino che è più largo rispetto all’uomo, con il trocantere più sporgente…

Ma questo dolore nella regione trocanterica è sempre causato da una borsite? Un recente studio inglese parla di sindrome del dolore del grande trocantere definendola come una frequente causa di dolore all’anca, più comune nelle donne di età compresa tra i 40 e i 60 anni e che rappresenta il 15% dei motivi di consultazione medica per disturbi all’anca. Lo studio attribuisce il dolore piuttosto ad una tendinite del gluteo medio o piccolo, eventualmente associata a borsite.

I sintomi della borsite trocanterica

Il sintomo più comune della borsite trocanterica è il dolore laterale all’anca in quella regione. Dolore che peggiora con le attività in carico sull’arto e può accentuarsi di notte, dormendo sul fianco.

Non è tutto perché il dolore può anche irradiarsi lungo la coscia fino al ginocchio, e può essere accentuato da esercizi inappropriati o movimenti bruschi e inattesi come una caduta. Qualche volta può perfino essere anche confuso con un problema di origine lombare.

Come si può curare

Iniziamo col dire che la diagnosi va effettuata con una visita accurata associata all’anamnesi (cioè i sintomi riferiti dal paziente). A volte, potrebbero rendersi necessari ulteriori esami, come ad esempio l’ecografia.

Diagnosticata questa tipologia di borsite, la terapia prevede essenzialmente riposo associato ad esercizi di stretching e terapie fisiche locali. Sicuramente sono utili anche i farmaci anti-infiammatori da assumere per bocca e/o eventualmente una iniezione locale di farmaci a base di cortisone.

Non è necessario dunque intervenire per via chirurgica (se non nei casi più gravi), ma va anche detto che, nonostante la terapia, questo fastidioso problema potrebbe ricomparire anche a più riprese, specie se favorito dalla particolare conformazione anatomica del paziente. Ecco perché le recidive non sono così rare…