Dolore al ginocchio, molte le opzioni terapeutiche

03/03/2013 | Avere forti dolori al ginocchio, e sensazioni di articolazioni bloccate è sempre sintomo di qualcosa di serio?

Per saperlo lo abbiamo chiesto al professore Claudio Manzini (Direttore Dipartimento di Ortopedia Istituti Clinici Zucchi Monza 0398383645*333543253 Galleria Goito 14 La Spezia).
Innanzitutto è fondamentale una corretta diagnosi della sua patologia, con una scrupolosa visita specialistica correlata da esami strumentali. È importante individuare la causa esatta del dolore, che potrebbe essere articolare (relativo all’usura della cartilagine dell’articolazione od ad una rottura meniscale), o anche peri-articolare (derivante, cioè, da un’infiammazione di tendini e legamenti). Va verificato inoltre che non ci sia a monte una patologia meccanica che predispone all’artrosi, come un ginocchio varo o valgo.
A questo punto si potrà impostare la terapia più adeguata, tendenzialmente conservativa, basata su trattamenti fisioterapici e ginnastica neuromotoria. Lo scopo è quello di un recupero funzionale dell’articolazione, con ripristino della tonicità muscolare e del controllo del movimento. Se necessario, potrà essere prescritto un trattamento farmacologico per il dolore acuto, a basa di analgesici e/o antinfiammatori.

Qualora si sia riscontrata un’alterazione meccanica, lo specialista potrebbe consigliare un intervento chirurgico artroscopico in caso di patologia meniscale o legamentosa, preventivo volto al raddrizzamento dell’articolazione (ostentomia) in caso di un ginocchio varo.
In caso di una artrosi iniziale, senza alterzione dell’asse meccanico del ginocchio, è possibile avere ottimi risultati mediante cicli di iniezioni a base di acido ialuronico (oggi ne esistono nuovi tipi, di notevole efficacia) o con fattori di crescita piastrinici (i cosidetti fattori di crescita piastrinici, particloramente validi in caso di tendinopatie croniche e negli stadi precoci di artrosi), fino all’utilizzo di cellule mesenchimali da aspirato midollare o tessuto adiposo. Quest’ultimo trattamento è estremamente innovativo ed interessante, è ormai consolidato, ma ha indicazioni ristrette.

Come si può constatare, il ventaglio dei possibili trattamenti terapeutici è piuttosto ampio. Non c’è nulla di “miracoloso”, ma la terapia conservativa può senz’altro portare ad un miglioramento signifivativo della sintomatologia dolorosa e consentire di rimandare l’intervento di protesizzazione ad un età più avanzata. L’impianto di protesi al ginocchio resta, infatti, un intervento delicato, la cui necessità va valutata con molta cautela, esclusivamente nei casi in cui tutti gli esami abbiano evidenziato un danno articoloare importante, possibilmente al di là dei 65-70 anni.
Va comunque sottolineato che il trattamento di protesizzazione non va demonizzato. Nei casi con le giuste indicazioni, opportunamente pianificato ed eseguito da mani esperte, i risultati sono estremamente soddisfacenti e duraturi nel tempo.

La Nazione