Protesi di anca, si può tornare a fare sport dopo l’intervento?

Un tempo l’intervento di protesi d’anca era riservato ai pazienti anziani. Oggi, invece, in caso di artrosi anche in giovane età, la protesi di anca è una soluzione che permette di ritornare a camminare senza dolore. Molti però si chiedono se si possa tornare anche a fare sport con una protesi di anca. Risponde il dottor Claudio Manzini, Responsabile Ortopedia e Traumatologia di Istituti Clinici Zucchi a Monza.

La chirurgia d’anca si è certamente evoluta. Se un tempo l’intervento di protesi d’anca era indicato nei pazienti anziani perché con la protesi non era possibile avere una vita particolarmente attiva – spiega il dottor Claudio Manzini – oggi sono molto gli sportivi, anche a livello agonistico, che tornano ad avere buone performance dopo l’impianto di protesi d’anca. L’introduzione di protesi a “stelo corto”, per esempio, ha reso possibile impianti di successo specie in pazienti giovani e attivi che, in passato, avrebbero dovuto smettere di fare sport.

Cosa significa “protesi a stelo corto”?

Lo stelo è una delle componenti della protesi d’anca che si inserisce all’interno del canale femorale e si integra con l’osso – continua il dottor Manzini – mentre nella sua parte superiore si trova la testa protesica. Le protesi a stelo corto hanno il vantaggio principale di risparmiare osso e quindi mantenere un bone stock maggiore, di avere una stabilità iniziale garantita dalla loro forma, con molti punti di contatto con l’osso che ne favoriscono l’integrazione. Con questo tipo di protesi, il carico si distribuisce in modo uniforme e omogeneo, permettendo ai pazienti giovani e sportivi di ottenere la massima funzionalità articolare possibile e una maggior durata nel tempo della protesi grazie anche a materiali moderni, con accoppiamenti testa-cotile specifici, che ne riducono l’usura.

Protesi d’anca e sport

Dopo l’intervento di protesi d’anca, è possibile riprendere l’attività sportiva dopo il periodo di riabilitazione che può variare da 4 a 6 mesi. Inizialmente sono raccomandati sport “dolci” come nuotare, camminare, andare in bicicletta, golf. In alcune situazioni particolari, tipo maestri di tennis e sci, seguendo un recupero muscolare intensivo, si può iniziare con attività blanda anche dopo 2 mesi. Nei pazienti “non professionisti”, a seconda del recupero post-operatorio, diverso da paziente a paziente, è possibile tornare a praticare sport più impegnativi che comportano sollecitazioni sul terreno, come la corsa, per esempio. Tornare attivi, per molti pazienti, significa anche un più rapido recupero funzionale completo, con benefici a livello metabolico, cardiovascolare, immunitario, e in generale per la salute di tutto l’organismo. Importante è non dimenticare che ogni sport comporta un carico e uno stress per le articolazioni diverso e con picchi di intensità variabili che possono esporre la protesi a un’usura più accelerata. Come sempre, il consiglio è di agire con consapevolezza e buon senso, consultandosi con il proprio chirurgo e prendendosi cura della propria protesi effettuando la “manutenzione” periodica».

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