Rottura del tendine d’Achille: tornare a correre e vincere

La storia di Davide, ostacolista di livello nazionale, dimostra come si possa tornare a correre dopo l’operazione per la rottura del tendine d’Achille

Nell’immaginario collettivo, il tallone d’Achille oggi viene considerato come un punto debole. Evidentemente le cose non stanno così, al netto della mitologia greca. Ma certo, la rottura del tendine d’Achille per uno sportivo, e in particolare per un ostacolista come Davide, può rappresentare un problema serio che può mettere a rischio una carriera.

Ma la storia di Davide, che racconterò nelle prossime righe, è prima di tutto la dimostrazione di come, invece, si possa tornare a correre e vincere anche dopo un intervento chirurgico di questo tipo. Grazie anche a una serie di infiltrazioni di cellule staminali mesenchimali (MSC) da tessuto adiposo.

Ma procediamo con ordine…

Cosa è il tendine d’Achille

Iniziamo col dire che il tendine d’Achille è un grosso tendine che si trova nella parte posteriore della caviglia e che collega il muscolo tricipite surale (quello del polpaccio) con l’osso del calcagno (infatti si chiama anche tendine calcaneare).

L’inserzione di questo muscolo permette di eseguire la flessione plantare del piede e quindi di metterci sulle punte dei piedi. In sostanza è determinante per camminare, correre e saltare in modo corretto.

Il carico supportato da una struttura così relativamente piccola è davvero elevato. Ecco perché va spesso incontro a fenomeni di infiammazione e a volte di rottura. Per uno sportivo che si rompe il tendine d’Achille, lo shock può essere davvero grande e, se non trattato correttamente, compromettere il suo ritorno alle normali attività fisiche.

Rottura del tendine d’Achille: la storia di Davide

Davide è un mio paziente che pratica la corsa ad ostacoli ad alto livello. Seguo sotto il profilo ortopedico lui e suo fratello Carlo, anche lui ostacolista di rilievo nazionale. Qualche anno fa, a causa di un sovraccarico funzionale, Davide ha subito una brutta rottura del tendine d’Achille associata a una lesione del muscolo plantare gracile durante una gara dei campionati italiani.

Mi ricordo ancora le sue forti preoccupazioni al momento dell’infortunio: temeva di non poter più tornare al livello prestazionale di prima.

Dopo qualche giorno, ho organizzato una seduta di sala operatoria appositamente per lui per eseguire l’intervento di sutura del tendine per riavvicinare e tenere uniti i due monconi rimasti. Fu in quell’occasione che provai per la prima volta la metodica delle cellule staminali mesenchimali da tessuto adiposo nell’ambito della patologia tendinea.

Il ruolo delle cellule staminali mesenchimali (MSC)

Trovare delle cellule adipose in un paziente così allenato è stata un’impresa davvero ardua, ma alla fine siamo riusciti a prelevare dalla sua coscia quel piccolo quantitativo di grasso sufficiente ad essere iniettato nella sede della lesione suturata.

All’operazione è seguita un’impegnativa fase di fisioterapia e preparazione atletica mirata. Ma a distanza di un anno e mezzo dal suo infortunio, Davide è riuscito in un’impresa. Qualcosa forse, in cui nemmeno lui avrebbe sperato: qualificarsi per le finali dei Campionati assoluti d’Italia e a concluderli piazzandosi settimo. E migliorando il proprio record personale.

Le ragioni di questo successo

rottura del tendine d'achile blog dott. manzini

Che dire, le ragioni di questo successo sono diverse: in primis le sue grandi doti fisiche e mentali unite a forza di volontà e spirito di sacrificio. Ma senz’altro ha contribuito anche un intervento eseguito a regola d’arte e con metodiche innovative come quella delle cellule staminali mesenchimali. Il tutto associato a una corretta riabilitazione post-operatoria.

Il mito del tallone d’Achille

Secondo il mito, la madre di Achille, la dea Teti immerse il figlio, ancora bambino, nella acque del fiume Stige per renderlo immortale, tenendolo per il tallone, parte che non fu bagnata dalle acque miracolose. Per questo motivo, Achille aveva un corpo indistruttibile ed era dotato di una forza tale da sconfiggere qualsiasi esercito nemico, ma con un punto debole: il suo tallone. Achille morì in battaglia proprio a causa di una freccia che lo colpì al tallone scoccata da Paride.

Davide agli Assoluti d’Italia

Esiste uno studio scientifico del dipartimento di Kinesiologia di Las Vegas del 2017 che spiega in effetti come cambi il modo di camminare e correre dopo la rottura del tendine d’Achille e afferma che queste anomalie del cammino possono essere minimizzate grazie a esercizi corretti e mirati dopo l’operazione. Così è stato per Davide: “ i risultati ottenuti mi rendono ancora fiero del lavoro compiuto sia da me che da lui”.

In seguito Davide è riuscito a migliorare ulteriormente il suo record personale che attualmente è di 14,26 secondi, sui 110 metri a ostacoli!