Tendinite della zampa d’oca: un affare per soli sportivi?
La tendinite della zampa d’oca è un’infiammazione dolorosa di uno o più tendini della coscia che colpisce sportivi, ma anche donne di mezza età, persone in sovrappeso, quelle con ginocchia valghe o tendenti al valgismo (gambe a X) e, talvolta, anche i pazienti affetti da artrosi del ginocchio. Il trattamento è sempre conservativo, e solo in casi particolari si ricorre alla chirurgia. Commento a cura del dottor Claudio Manzini, Responsabile dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia I degli Istituti Clinici Zucchi a Monza.
Ad essere interessato dall’infiammazione è il tendine comune dei muscoli gracile, sartorio e semitendinoso situati nella parte posteriore interna della coscia. Questi tre tendini convergono in un’unica formazione tendinea a forma di “zampa d’oca” che si inserisce sulla faccia interna della tibia all’altezza del ginocchio. Gli anglosassoni, con un bel latinismo, la chiamano “Pes anserinus” che vuole dire proprio zampa d’oca. Si tratta di muscoli responsabili della flessione e intra-rotazione del ginocchio, e coinvolti nel movimento di accavallamento delle gambe.
Tendinite della zampa d’oca: non solo per gli sportivi
A generare la tendinite è l’infiammazione di questo fascio di tendini proprio nel punto di inserzione tibiale. Le cause che la determinano sono molteplici:
- Sovraccarico dovuto alle particolari e ripetitive azioni atletiche dei saltatori di differenti discipline sportive (pallavolo, basket, calcio)
- Prolungata attività lavorativa estremamente sollecitante per il ginocchio
- Stiramento delle strutture tendinee interne al ginocchio dovuto al valgismo delle ginocchia e/o al sovrappeso, talvolta perfino concomitanti, possono portare, nel tempo, all’infiammazione della zampa d’oca.
Ad accompagnare tale patologia, spesso, concorre anche l’infiammazione della borsa della zampa d’oca, una struttura di tessuti molli, posta nella regione mediale del ginocchio tra i tendini della zampa d’oca e l’osso. Quando la borsa sierosa si infiamma, si parla, in genere, di “borsite della zampa d’oca”.
Zampa d’oca infiammata? Scopri i sintomi
Il sintomo più chiaro ed evidente col quale si manifesta la tendinite della zampa d’oca è il dolore, tipicamente notturno, localizzato in corrispondenza della parte interna del ginocchio. Raramente accompagnato da gonfiore, il dolore può comparire anche nel gesto di completa estensione del ginocchio, o durante una prima fase di movimento dopo un periodo di prolungata stasi articolare o di permanenza in posizione di riposo. A parte questo, nessun altro segno di patologia dell’articolazione compare con questa forma di tendinite.
Come si diagnostica la tendinite?
La diagnosi è quasi esclusivamente clinica. «Si arriva alla diagnosi – spiega il dottor Manzini – grazie a un procedimento differenziale che escluda, in maniera certa, altre patologie articolari con sintomi simili o assimilabili come le lesioni del menisco mediale, la lipodistrofia della faccia mediale del ginocchio o, in taluni casi, anche l’edema midollare osseo del condilo femorale e del piatto tibiale mediale».
Curare l’infiammazione della zampa d’oca
La cura è prevalentemente conservativa, cioè non chirurgica. «Il riposo, in prima battuta, è essenziale e il trattamento fisioterapico diventa, senza dubbio, la terapia primaria – continua l’esperto -. Altre soluzioni possono essere la crioterapia, la tecar, il laser o, in caso di borsite, il trattamento farmacologico. Se necessario, si può ricorrere anche all’uso di un tutore».
Trattamento dell’infiammazione della zampa d’oca: 3 consigli dell’esperto
- Seppur efficaci, non sempre sono consigliate infiltrazioni locali con corticosteroidi perchè potrebbero intervenire complicanze.
- Associare terapia riabilitativa con allungamenti della muscolatura ischio-crurale (quella dietro alla coscia – per intenterci) che preveda anche la tonificazione muscolare sia dei flessori che dell’apparato estensore del ginocchio.
- Solo in casi eccezionali, come in presenza di igroma della borsa della zampa d’oca, ovvero infiammazione cronica del liquido sinoviale, non rispondente alle terapie, si potrà valutare il ricorso a un trattamento di tipo chirurgico.
Foto: KHOHealth