LESIONI LCA (Legamento Crociato Anteriore)
Approccio terapeutico
Nell’immediato post-trauma si consiglia una terapia farmacologica con antinfiammatori, antiedemigeni, ghiaccio, scarico articolare con utilizzo di stampelle, elevazione dell’arto e riposo. Un tutore si usa esclusivamente se c’è una lesione periferica associata. Quando il dolore lo consente, si iniziano esercizi graduali di articolarità e di ginnastica isometrica per il quadricipite. Il carico, se non vi sono alla RMN segni di edema della spongiosa ossea del femore e/o della tibia, è consentito a circa 7 giorni dal trauma. La terapia iniziale è esclusivamente riabilitativa per il ripristino completo della funzione. A distanza di 40-60 gg dal trauma il paziente non si accorgerà più della lesione nella ordinaria attività quotidiana.
Nel momento in cui si riprende una vita più attiva con attività motoria intensa, bisogna porre attenzione ai disturbi. In sportivi agonisti l’instabilità si può presentare a seconda dello sport che pratica. In alcuni sport, anche in professionisti ed agonisti ad alto livello, l’intervento può essere controindicato. L’intervento di ricostruzione legamentosa deve essere consigliato in sportivi di livello elevato dove il ginocchio viene sollecitato in rotazione. Tendenzialmente un giocatore di calcio o basket necessita dell’intervento. In un corridore e in un ciclista l’intervento può essere sconsigliato.
Regola primaria: non si deve operare il LCA per prevenire una gonartrosi. Il legamento deve essere ripristinato per riportare il soggetto a praticare il suo sport preferito.
Oltre il livello di attività ginnico-sportiva, è importante valutare l’età del paziente. Difatti i programmi chirurgici dopo i 50 anni vanno valutati con estrema attenzione. Il mantenimento di un buon tono muscolare ed un buon controllo propriocettivo per tali pazienti sono la terapia esclusiva
Numerose sono le tecniche operatorie che prevedono la sostituzione del legamento; ogni chirurgo valuterà secondo il caso e la propria esperienza quello da eseguire. Si tratta di un gesto chirurgico di estrema precisione dove ogni passaggio richiede una meticolosa attenzione ai dettagli tecnici: i successi a lungo termine dipendono da una precisa tecnica chirurgica.
La riparazione del LCA viene eseguita obbligatoriamente in artroscopia, tramite innesto di un tendine che va a sostituire il preesistente legamento. Un concomitante danno al menisco può essere riparato contemporaneamente. Gli interventi più eseguiti sono quelli che prevedono un innesto autologo (dal medesimo paziente) con tendine rotuleo (BPTB) o con semitendinoso e gracile quadruplicati. Alternativi invece sono, per lo scrivente, gli interventi con allograft (si tratta di utilizzare come neolegamento del materiale prelevato da cadavere refrigerato, disidratato, e sottoposto a trattamento conservativo). Sono da evitare, sempre per il sottoscritto, i legamenti artificiali sintetici (i fallimenti sono frequenti).