LESIONI MENISCALI

Approccio terapeutico

Il trattamento delle lesioni dei menischi varia a seconda della gravità del caso, della stabilità della lesione e del tipo di attività praticata.

L’approccio conservativo con cicli di fisioterapia, ad esempio, non sempre raggiunge l’obiettivo desiderato e, nella migliore delle ipotesi, è possibile ottenere una remissione temporanea del problema. In ogni caso, l’approccio conservativo è indicato per pazienti non sportivi o sportivi amatoriali e se la lesione è stabile. Se la lesione diventa instabile, è necessario ricorrere all’intervento chirurgico.

I trattamenti chirurgici possono essere due:

  • meniscectomia selettiva
  • sutura meniscale

In cosa consiste la meniscectomia selettiva?

La meniscectomia selettiva consiste nell’asportazione della sola parte lesionata e nella regolarizzazione del residuo meniscale, cercando di mantenere il più possibile il cosiddetto “muro meniscale”, così importante per la rivascolarizzazione del menisco, e per la sua funzione di ammortizzatore.

L’intervento si esegue in artroscopia cioè praticando due piccoli “buchi” ai lati del tendine rotuleo, attraverso i quali vengono introdotti la telecamera e gli strumenti chirurgici. A volte è necessario entrare da punti alternativi per poter raggiungere le diverse strutture da esaminare e trattare.

Cosa succede nella fase post-operatoria?

Una volta terminato l’intervento, al paziente viene applicata una fasciatura a compressione che dovrà essere mantenuta per 2 giorni, al termine dei quali si potrà cominciare un carico completo.

Il periodo di riabilitazione fisioterapica varia a seconda del tipo di procedura chirurgica eseguita:

  • circa 15 giorni per il menisco interno
  • 25 giorni per il menisco esterno

La riabilitazione prevede il recupero articolare, la tonificazione muscolare, la ginnastica in acqua ed esercizi specifici per ogni tipo di attività sportiva.

Il ritorno allo sport è consentito intorno al trentesimo giorno successivo all’intervento.

In quali casi si esegue una sutura meniscale?

Se la lesione al menisco si trova nella cosiddetta “zona rossa”, quindi periferica e vascolarizzata, si preferisce riparare il menisco reinserendolo nella sua sede poiché in questa zona l’apporto ematico è sufficiente a permettere la guarigione.

L’intera procedura si esegue in artroscopia e senza alcun tempo chirurgico esterno (all inside). La sutura meniscale si effettua il prima possibile dal momento in cui avviene il trauma, per permettere una migliore e più veloce cicatrizzazione.

Per permettere la sutura meniscale vengono utilizzati materiali e tecniche continuamente aggiornate: da piccole freccette bioriassorbibili – che inserite all’interno del menisco lesionato permettono una buona collimazione della zona di rottura – oppure aghi con diverse curvature sui quali è montato un filo che permetterà la sutura.

Dopo l’intervento il paziente viene dimesso in giornata e può cominciare il carico dopo circa 7 giorni.

Le possibili controindicazioni sono:

  • lassità croniche legamentose (rottura inveterata del legamento crociato anteriore)
  • lesioni su menischi degenerati (tipicamente in pazienti anziani).