Protesi al ginocchio, non è l’unica strada
2012 | «Ho 60 anni e da qualche tempo ho forti dolori al ginocchio, specialmente al mattino. Con il movimento vanno attenuandosi, ma se capita, per esempio, di camminare molto, l’articolazione si blocca. Dovrò sottopormi ad un intervento di protesizzazione ?»
Gentile cliente, innanzitutto è fondamentale una diagnosi corretta della sua patologia, con una scrupolosa visita specialistica correlata a esami strumentali. È importante trovare la causa esatta del dolore, che potrebbe essere articolare (relativo all’usura della cartilagine dell’articolazione) ma anche periarticolare (derivare, cioè, da un’infiammazione di tendini e legamenti). Va verificato a monte che non ci sia una patologia meccanica che predispone all’artrosi, come un ginocchio varo o valgo.
A questo punto si potrà impostare la terapia più adeguata, tendenzialmente conservativa, basata su trattamenti fisioterapici e ginnastica neuromotoria. Lo scopo è quello di un recupero funzionale dell’articolazione, con ripristino della tonicità muscolare e del controllo del movimento. Se necessario, potrà essere prescritto un trattamento farmacologico per il dolore acuto, a basa di analgesici e/o antinfiammatori. Qualora si sia riscontrata un’alterazione meccanica, lo specialista potrebbe consigliare un intervento chirurgico preventivo volto al raddrizzamento dell’articolazione (ostentomia).
Una seconda fase di trattamenti di maggiore invasività è costituita da cicli di iniezioni a base di acido ialuronico (oggi ne esistono nuovi tipi, di notevole efficacia) o con fattori di crescita piastrinici (particloramente validi in caso di tendinopatie croniche e negli stadi precoci di artrosi), fino all’utilizzo di cellule mesenchimali da aspirato midollare o tessuto adiposo: trattamento quest’ultimo, estremamente innovativo ed interessante, ormai consolidato.
Come vede il ventaglio dei possibili trattamenti terapeutici è piuttosto ampio. Non c’è nulla di “miracoloso”, ma la terapia conservativa può senz’altro portare ad un miglioramento signifivativo della sintomatologia dolorosa e consentire di rimandare l’intervento di protesizzazione ad un età più avanzata. L’impianto di protesi al ginocchio resta, infatti, un intervento delicato, la cui necessità va valutata con cautela, esclusivamente nei casi in cui tutti gli esami abbiano evidenziato un danno articoloare importante.
Va comunque sottolineato che il trattamento di protesizzazione non va demonizzato, in tutti quei casi con le giuste indicazioni. Opportunamente pianificato ed eseguito da mani esperte, i risultati sono estremamente soddisfacenti e duraturi nel tempo.
Famiglia Cristiana