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Dolore al gluteo o alla coscia? Scopriamone le cause

Il dolore al gluteo, talvolta accompagnato da fastidiosi formicolii alla zona lombare o alla coscia, potrebbe essere sintomo della sindrome del piriforme.

Di cosa si tratta? Ce lo spiega il dottor Claudio Manzini, Responsabile dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia I degli Istituti Clinici Zucchi a Monza.

Il muscolo piriforme: posizione e funzionalità

Il muscolo piriforme, meno conosciuto tra quelli della natica, è un piccolo muscolo, molto potente, responsabile della stabilizzazione dell’articolazione dell’anca. È il più importante responsabile della rotazione esterna dell’anca. Di forma triangolare (come suggerisce il suo nome) e situato profondamente al grande gluteo, collega la superficie interna dell’osso sacro al grande trocantere, ovvero la protuberanza ossea di forma quadrangolare che origina dal corpo del femore e si colloca lateralmente rispetto alla testa e al collo dell’osso medesimo. Il muscolo piriforme svolge una funzione primaria nel mantenimento dell’equilibrio durante la corsa e la camminata perché interviene nei movimenti di abduzione (allontanamento dell’arto dal corpo) e di flessione della coscia oltre che a sovrintendere alla extrarotazione (movimento rotatorio di un arto lungo il proprio asse) della coscia.

Muscolo piriforme e nervo sciatico: c’è relazione?

Una peculiarità del muscolo piriforme è di essere a diretto contatto col nervo sciatico. Originante dalle radici nervose di L4-L5-S1-S2-S3, il nervo sciatico è il più complesso e voluminoso di tutto il nostro corpo ed è fondamentale per la sensibilità e la motilità degli arti inferiori. A causa della stretta convivenza del muscolo piriforme e del nervo sciatico, ogni situazione potenzialmente traumatica che interessi il muscolo piriforme si riflette, inevitabilmente, anche sul nervo sciatico.

Sindrome del piriforme: significato, cause, sintomi

Quando il nervo sciatico viene irritato a causa di un’infiammazione del muscolo piriforme, si parla di sindrome del piriforme. Definita anche “falsa sciatica” a causa di una sintomatologia sovrapponibile alla sciatalgia, la sindrome del piriforme, fortunatamente, non si associa alle cause che scatenano la “vera sciatica”, come per esempio, ernia del disco, problemi alle radici dei nervi spinali o neoplasie.

Perché il muscolo piriforme si infiamma?

“Le cause sono molteplici – spiega il dottor Manzini -. Innanzitutto, l’infiammazione del muscolo piriforme può essere scatenata tanto da eventi di natura traumatica quanto da eccessi in attività fisica. Non sono da sottovalutare nemmeno difetti posturali come la dismetria (differente lunghezza) degli arti inferiori, le malrotazioni del bacino, le problematiche all’osso sacro o la naturale rotazione del piede verso l’interno durante la deambulazione in caso di piede piatto. A infiammare il piriforme – continua il medico – possono concorrere anche anomalie muscolari con ipertrofia (aumento delle dimensioni delle fibre muscolari) o nervose (parziali o totali)“.

I principali e più fastidiosi sintomi della sindrome del piriforme sono: dolore al gluteo, profondo, anche intenso, talvolta esteso fino a tutta la natica, in alcuni casi accompagnato anche da un formicolio alla zona lombare o lungo la parte posteriore della coscia.

Diagnosi e terapia

La diagnosi, che dovrà essere di tipo differenziale, volta cioè ad escludere altre patologie come la sciatalgia, potrà essere raggiunta solo dopo un attento esame da parte di uno specialista qualificato. “Rx, risonanza magnetica ad alta definizione, elettromiografia e test elettrofisiologici sono tutti strumenti potenzialmente a disposizione dello specialista ortopedico per diagnosticare la sindrome del piriforme. Ma l’elemento più importante rimane l’esame obiettivo (cioè la visita) del paziente, unito ad una corretta anamnesi ovvero alla raccolta di informazioni cliniche” spiega il dottor Manzini.

“Le opzioni terapeutiche, calibrate a seconda dei casi, sono numerose: riposo, innanzitutto, ma anche programmi di fisioterapia e massoterapia, TENS, e una corretta e misurata attività fisica affiancata, in taluni casi, da terapia farmacologica a base di anti-infiammatori o di farmaci miorilassanti che favoriscono il rilassamento muscolare. Lo stretching è importante per la cura del piriforme e dell’anca in generale, che servono sempre per mantenere una buona mobilità dell’articolazione. Nei casi più gravi, dove tutta la terapia conservativa ha fallito, si può arrivare ad un trattamento chirurgico”.

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